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The banker and gentleman lives in Lugano

10/25/1993
FabrizioeNahmadNew

Il Messaggero, Milan – Oct 25, 1993.
Swiss newspapers have dubbed him a “banker and gentleman”, dedicating several front pages to him. But beyond the flattering portraits, Fabrizio Cerina is indeed a protagonist of a rare case, unique even. He paid back the creditors and clients of Lugano based Attel & Cie, a subsidiary of Attel Finance, 100% of money owed plus interest. Cerina is chairman and controlling shareholder of the bank. He put the company into voluntary liquidation himself. Instead of the short cut of a ‘concordato moratorio’ – which normally involves a repayment to creditors of between 10 and 15% – the investment banker chose the path he calls “more expensive but honorable”. In three successive instalments, he put 45 billion liras at the disposal of the liquidators, needed to cover the hole caused by an employee of the Lugano subsidiary. And last week, less than a year after the beginning of the affair, all customers have been paid back. It is the first time this has happened in the history of Swiss finance, probably in Europe.
“In Switzerland, they were astonished – says Cerina, 40, born in Parma, the head of a group with a net equity of $60 million – but I think I only did my duty.” It should also be considered that full repayment of creditors has had a positive impact on the image of the group, which is actively building stakes in the banking and finance sectors: it is a demonstration of strength, an excellent introduction card for business, and a guarantee of credibility, important especially now that Attel is in full expansion mode.
The bank is involved in numerous ongoing investments and following, with great interest, the privatizations process in Italy. Attel is ready to bid for further stakes in the banking sector, in the belief that “if disposals are being made with a serious intent, there are great opportunities”. The incident has therefore passed without serious damage.
The bomb exploded in September of ’92, when Cerina discovered that one of the directors of the Lugano subsidiary was responsible for creating a substantial financial loss.
The stolen money was used by the employee for reckless investments, all ending badly, in U.S. securities.
 
C. Gu., Il Messaggero – This article was translated from the original
 
Original from Il Messaggero, Milan.
25 Ottobre 1993

 
È Cerina, della Attel&Cie
Il “banchiere gentiluomo” abita a Lugano
Un dipendente della banca era scappato con 45 miliardi. Lui ha coperto il “buco” e pagato tutti i creditori

MILANO – I giornali elvetici lo hanno ribattezzato “banchiere gentiluomo”, dedicandogli parecchie prime pagine. Ma al di là dei ritratti agiografici, Fabrizio Cerina è protagonista di un caso raro, addirittura unico: ha ripagato al 100% più gli interessi creditori e clienti della Attel & Cie, banca di Lugano controllata dalla Attel finance di cui è presidente e azionista di maggioranza, messa in liquidazione volontariamente dallo stesso Cerina.
Anziché la scorciatoia della moratoria concordataria – che comporta un rimborso ai creditori tra il 10 e il 15% – il banchiere ha scelto la strada che definisce “più costosa ma onorevole”: in tre tranche successive ha messo a disposizione dei commissari i 45 miliardi di lire necessari a coprire il buco causato da un dipendente nella controllata di Lugano. E la scorsa settimana, a meno di un anno dall’inizio della vicenda, tutti i clienti sono stati pagati. È la prima volta che accade nella storia finanziaria elvetica, probabilmente in quella d’Europa.
“In Svizzera sono rimasti stupiti – commenta Cerina, 40 anni, nato a Parma, alla guida di un gruppo con mezzi propri per 60 milioni di dollari – ma io penso di aver compiuto solamente il mio dovere”. Va poi considerato che il rimborso totale dei crediti ha ripercussioni positive sull’immagine del gruppo, attivo nell’acquisizione di partecipazioni nei settori bancario e finanziario: una dimostrazione di solidità che è un ottimo biglietto da visita, una garanzia di credibilità. Importante soprattutto ora che l’Attel è in piena espansione.
Numerose sono le operazioni in corso, mentre viene seguito con grande interesse il processo di privatizzazioni in Italia. Attel è pronta a candidarsi per quote nel settore bancario, nella convinzione che “se le dismissioni verranno fatte con serietà, si potranno presentare occasioni favolose”. L’incidente di percorso è dunque stato superato senza gravi danni.
La bomba è esplosa nel settembre del ’92, quando Cerina scoprì che uno degli amministratori della controllata luganese era responsabile dell’ingente buco.
Il denaro perso servì al dipendente per spericolati investimenti, tutti finiti male, in titoli Usa.

C. Gu., Il Messaggero